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Angelo Carrera: Riva del Garda vista con i miei occhi

Volendo fare un resoconto dell'European Youth Championship 2014 andato in scena a Riva del Garda in Trentino dal 11 al 20 luglio scorso, non abbiamo individuato modo migliore se non quello di interpellare un diretto protagonista della manifestazione: stiamo parlando di Angelo Carrera, giovane e stimato arbitro a metà tra la Puglia e la Basilicata, oltre che grande appassionato della nostra disciplina.
Vediamo quello che ci ha detto in questo breve estratto.

Ciao Angelo. Una domanda veloce, scontata: com’è arbitrare ad un europeo giovanile?
Bella esperienza, avresti potuto fare la domanda come volontario! Col senno di poi, fossi stato in te, io ci avrei provato. Vai a vedere tutti questi campioncini, questi futuri mostri sacri…

Che gare hai avuto modo di arbitrare?
Ho arbitrato un’eliminatoria tra la Balint (Belgio) e la Khlyzova (Russia) e ho fatto il coroner nelle due finali sia a squadre che di doppio misto. Poi non ho arbitrato più granché perché sono stato in direzione gare, praticamente. Nei miei turni comunque ho sempre bazzicato tra le aree di gioco, portando avanti e indietro le racchette per i test ufficiali di routine. E ho quindi avuto modo di vedere parecchie partite vivendo quasi sempre nel palazzetto anche se, con due sale diverse distribuite su tre piani, ovviamente non riesci a vedere tutto.

Come giudichi individualmente la tua prestazione a Riva? Dacci qualche dato tecnico (ammonizioni, errori, ecc)
Ripeto, davvero una bella esperienza, per tutto. Ammonizioni nessuna. Ho dichiarato irregolari due racchette e mi hanno odiato in parecchi per aver fatto cambiare le magliette dello stesso colore. Ma io ovviamente avendo sempre in custodia i tavoli che andavano in tv dovevo essere fiscale, come è anche giusto che sia.

Com’è l’arbitraggio in inglese?
Considera che la manifestazione è condotta completamente in inglese, per qualsiasi tipo di approccio con i giocatori, sia dal punto di vista arbitrale che non. La quantità di arbitri internazionali è ovviamente alta. Tu comunque durante tutta la giornata comunichi sempre in inglese, anche se in fin dei conti ripeti un po’ sempre le stesse cose…

Che effetto fa vedere i campioni del domani dal vivo sotto l’ottica del giudice di gara?
Ti devo dire che questa sensazione strana l’ho vissuta sempre, dall’inizio del torneo fino alla fine, perché comunque ti chiedi spesso un domani quante volte rivedrai questi ragazzi sui campi, a che livello… effettivamente è una domanda che ti poni. Poi dopo un po’ ti passa, vivendo 12 ore al giorno a stretto contatto con loro diventa una cosa quasi normale, non te lo chiedi più, ti accorgi solo del fatto che sono veramente forti. Ti rendi conto di quanto siano forti, ma forti proprio, dal tipo di fisico che hanno, la tecnica, l’applicazione, il riscaldamento. E’ un altro livello proprio, tutti seguiti, curati… altro livello.

Da buon italiano avrai tifato per la nostra spedizione. Ti chiedo: che europeo è stato secondo te per gli azzurrini e qual è stata la nazionale e/o il singolo giocatore che ti ha impressionato di più?
Beh, nel doppio cadetto i ragazzi sono andati anche abbastanza bene (Rossi e Pinto, ndr). Purtroppo nel singolare Rossi ha incontrato Engemann della Germania che l’aveva già battuto nella gara a squadre per 3 a 0, Amato ha passato il turno, ma comunque abbiamo buone potenzialità, buone prospettive. Soprattutto per i cadetti.
Sul piano tecnico ovviamente ti dico la Francia, sia per come hanno giocato sia per il gruppo. Come singolo, posso dire la Diaconu, campionessa rumena, e anche un po’ la campionessa juniors tedesca, la Mantz.

Secondo te ha funzionato la macchina organizzativa tra staff arbitrale, volontari e addetti ai lavori?
Mi hanno fregato il telefono, quindi… purtroppo il giudizio non è proprio positivissimo. A parte gli scherzi, tutto sommato c’è stata una buona organizzazione, tutto è andato bene. Noi arbitri abbiamo ricevuto maree di complimenti nonostante i tantissimi arbitri giovani e con poca esperienza che sono stati chiamati. Abbiamo ottenuto un ottimo risultato.
Dal punto di vista arbitrale bene, dal punto di vista organizzativo anche. I ragazzi che guidavano le navette dell’esercito e dell’aeronautica sono stati eccezionali, non hanno mai perso una corsa, e considera che noi ci siamo spostati praticamente sempre con le navette. Solo il cibo non era proprio eccezionale.

Che città è Riva del Garda?
Bel posto. Non troppo adatta per i giovani. Di giorno c’è comunque movimento, un mare di gente, alcune volte con le navette siamo rimasti anche bloccati nel traffico. E’ una bella zona per chi vuole una vacanza per rilassarsi, con le montagne, la natura… per questo genere di cose è l’ideale.

E quindi adesso quando ti rivedremo in campo internazionale?
Ah, non lo so. Per il momento…



Un sentito grazie per questo contributo e soprattutto un in bocca al lupo al nostro Angelo, affinché su quel campo internazionale possa davvero tornarci presto

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