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Mima Ito: la rivoluzionaria a colpi di dinamite

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s.f.
Trasformazione rapida e radicale di un assetto, di un sistema, per effetto di nuove scoperte o dell'applicazione di nuove metodologie.

Se c'è qualcuno che sta letteralmente rivoluzionando, facendo a pezzi il modo di concepire il tennistavolo in rosa, beh, questo qualcuno non può non rispondere al nome di Mima Ito. Dal Giappone con amore, senza se e senza ma. E non solo perché nella collezione di bandiere rosse che trovi scorrendo la classifica dalla numero 1 alla 7 del mondo la puoi considerare unica nello spezzare quella vaga egemonia cromatica. Nemmeno perché a 15 anni era già nella storia per essere la più giovane pongista con una medaglia olimpica al collo (bronzo a Rio 2016, ndr.) o ancora perché nel suo curriculum può dire di aver dato un 11-0 a Ding Ning - avete capito bene signori, Ding Ning (al World Tour 2020 in Qatar, ndr.). Da Iwata, nella prefettura di Shizuoka, stessa terra di un certo Jun Mizutani, Mima Ito sta stravolgendo l'immagine del ping pong femminile più in profondità, nella sua natura più radicata: da sport di "dancing queen", di ragazze che sembrano quasi danzare al suono di flebili topspin e spinte di rovescio, a sport di veri e propri rocketman, dove si picchia con un'esplosività nei colpi e una concisione dei movimenti mai vista fino a qualche tempo fa.
Si dirà che grande merito nella fioritura di questo ibisco nipponico sia da attribuire alla pallina di plastica e che quello spadellamento continuo, da sinistra a destra e da destra a sinistra, dipenda dalla mancanza di rotazione. Ma Mima Ito è un po' di più rispetto a pallina e spin. E' proprio un modo di giocare diverso, una filosofia diversa, con dei colpi che vanno ad una velocità ed un'energia superiore rispetto alle avversarie. Il fisico, almeno quanto basta, ci ha messo del suo: minuta a tal punto da renderla così piccola che quasi potrebbe stare in una mano, con quel metro e cinquanta per 45 kg quando l'anagrafe conta già 19 anni. Una reattività assolutamente impressionante. Pura dinamite, fuori dal comune. Leve corte, braccio destro esplosivo, gambe che nemmeno volendo riuscirebbero a star ferme. Un concentrato di schizofrenia fisica unico al mondo. E per di più uno stile di gioco che le si intona alla perfezione. Dritto a giro molto di rado, praticamente solo sull'apertura, e un bombardamento di top piatti e block spinti a prendersi la scena. Di rovescio, invece, è tutto un divertimento: un puntino corto usato in maniera pazzesca. Nittaku Moristo SP max montato su un Acustic Carbon sempre di casa Nittaku. Utilizzato per spingere anche più del dritto, per bloccare storto, per aprire in side (col puntino corto!), per tagliare profondo: le avversarie rallentano in appoggio, perdono di intensità difronte al puntino e lei le fucila, letteralmente.

Una parte della variazione dei colpi di Mima Ito con il rovescio puntinato
Completano il menu un servizio particolarmente spettacolare e una prontezza spaventosa per chiudere i punti già in terza palla: un serve and volley fugace, quasi d'istinto, che nel tennistavolo moderno si vede di rado se non tra le controfigure maschili cinesi.
Pioniera di una generazione di ragazze che si dovranno fare, con movimenti meno soavi ma decisamente più frenetici e netti, da togliere tempo e fiato, Mima Ito rappresenta già adesso una piccola rivoluzione. Con lei, infatti, le donne possono iniziare a percorrere una nuova strada verso colpi ancora più vicini a quelli degli uomini in quanto a potenza ed esplosività. E a 19 anni, con tutta una vita pongistica davanti ma come i veri rivoluzionari di guerra, siamo sicuri che la piccola grande Ito avrà già cominciato a piazzare la sua dinamite verso la prossima impresa sportiva. Manca infatti "solo" un tassello, si fa per dire: la vetta della classifica mondiale.
L'antica Muraglia è quasi presa, dicono. Alla guida una sola rivoluzionaria: Mima Ito.

1 commento:

  1. Fotografia molto bella di una pongista sicuramente top!
    La mia preferita!

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