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Franco De Leo, il ritorno del guerriero

Prendete un uomo di sport con un passato nelle gare podistiche, nel basket, nel calcio e nel nuoto, di passaporto insegnante di educazione fisica, con altre mille passioni per la testa. E ditemi se quando la carta d'identità segna 60 anni, tra acciacchi piccoli e grandi, non vi viene voglia di mollare tutto per dedicarvi ad altro. A qualcosa di più tranquillo, lontano dallo stress, lontano da tutto. Perché "lo sport agonistico logora".
Prendete un signore divertente e con mille paia di occhiali, da vicino, da lontano, da media distanza, che d'estate mentre sta per i fatti suoi sente il ginocchio fare crack con un'operazione alla spalla destra superata da poco ed un recupero lento ma mai del tutto completo. Ditemi ora se non vi passa per la testa nemmeno per un attimo di fermarvi a rifiatare, a coltivare l'orto sotto casa o a fare da taxi ai figli più piccoli.
Prendete adesso un ragazzino svogliato, in cerca di una chiara tirata d'orecchie, di quelli spocchiosi che si abbandonano a sé stessi dopo le prime difficoltà. Prendetelo e portategli come esempio Franco De Leo. Perché per quanto si possa dire che Franco ne abbia passate tante, forse anche troppe, a questo giro si è davvero superato: ha dovuto stringere i denti con un ginocchio in disordine, il destro - proprio quello su cui si piega per tirare il topspin o fa forza per il passo laterale - subendo un inizio di annata difficile tra pochissimi allenamenti e il salto di categoria conquistato la passata stagione. Si è dovuto fermare completamente dopo l'operazione, per fortuna perfettamente riuscita. Ha cominciato a riprendersi piano piano, gradualmente, con fisioterapia, palestra e qualche breve allenamento al tavolo rigorosamente da fermo. E ora è più che doveroso dedicargli il giusto tributo, perché in tempi record, a distanza di un mese e mezzo da quell'intervento, Franco è tornato in gara ufficiale. E la finale conquistata nell'ultimo regionale quinta categoria rappresenta molto più di ciò che il computo dei set non riesca ad esprimere.
Quella di Franco è una storia di passione, dedizione e voglia di mettersi in gioco e di imparare giorno dopo giorno: non ci si arrende mai e anche se la gamba ancora non ha ripreso la sua completa mobilità articolare siamo certi di aver imparato qualcosa anche questa volta. Tra mille battaglie, quello di Franco è davvero il ritorno del guerriero.

Ben tornato, Franco!

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