Paralimpiadi: dal tennistavolo due bronzi che valgono oro

Il medagliere azzurro alle Paralimpiadi di Rio 2016 si arricchisce con due spettacolari bronzi nel tennistavolo. Finalmente, per noi, l’opportunità di poter ammirare in diretta tv le imprese dei nostri connazionali nel nostro difficile sport.
Da un lato Giada Rossi, all'esordio assoluto in una Paralimpiade: la sua categoria è la classe 2 femminile (le classi sono 11, in ordine decrescente di handicap: le prime 5 sono riservate agli atleti in carrozzina, dalla 6 alla 10 a chi sta in piedi, l'ultima ai disabili mentali). Ma, aldilà di questi dettagli tecnici di cui poco ci importa,  parliamo di una ragazza di 22 anni con della grinta da vendere.
Era stata infatti inserita nel progetto di preparazione per Tokyo 2020 ma è riuscita inaspettatamente a vincere la medaglia di bronzo battendo nella finalina la thailandese Chichitparyak Bootwansirina con un netto 3-0. "Qualificarsi era un sogno, passare il girone anche, superare i quarti pure. Salire sul podio è qualcosa di meraviglioso. So la fatica che c’è dietro a questa medaglia, non riesco nemmeno a piangere" dirà il commosso coach Arcigli della sua ragazza.
E basta guardare le immagini degli ultimi momenti della finale per il terzo e quarto posto per rendersi conto di quanto sia stato fatto…


Dall’altro lato Amine Kalem, classe 9 maschile, che a Rio ha compiuto un’altra vera e propria impresa. Ha sconfitto due cinesi, fra i quali il numero uno al mondo Ma Lin nei quarti, il campione europeo 2013, l’ucraino Shchepanskyy, e il terzo atleta del ranking, lo spagnolo Perez Gonzalez. Proprio contro quest’ultimo, il successo per 3-0 gli ha regalato la gioia del podio e di una medaglia pesantissima, dietro soltanto all’olandese Last Gerben e al belga Devos Laurens, classe 2000 e medaglia d’oro.


Ma per noi tifosi da casa, entrambe le medaglie conquistate e sofferte dai nostri ragazzi valgono assolutamente il metallo più prezioso.
Un grande risultato per entrambi, assolutamente meritato. Il tennistavolo paralimpico italiano si conferma ai vertici anche se, probabilmente, i tecnici che vi sono dietro diranno che c'è sempre da poter migliorare, come è giusto che sia.
Intanto ci godiamo queste due bellissime medaglie, questi due bellissimi sorrisi e queste due bellissime storie. Perché se c'è una cosa che vogliamo ricordare di tutti gli atleti paralimpici che scendono in campo, oltre alla grinta, la sportività, il coraggio di non arrendersi mai, ci sono le singole storie di ognuno di loro. Storie da cui c'è solo da poter imparare.

Nessun commento:

Dicci la tua!