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L'immutato fascino di Terni: quanto tennistavolo c'era al nazionale VERDE

Ogni capitale ha il suo indiscutibile fascino: Roma, Madrid, Parigi, Berlino e chi più ne ha più ne metta. Ognuna di queste città ha le proprie bellezze artistiche, paesaggistiche, quello che volete. Ma c'è una città in Italia che magari non avrà il ribrezzo di una vera metropoli, ma di sicuro merita più di tutte l'appellativo di "capitale del tennistavolo": beh, se questa città esiste, sicuramente si tratta di Terni. L'ambiente è quello che conta, non tanto l'organizzazione o il numero di tavoli perché in fin dei conti si tratta di fattori puramente indicativi della riuscita di una determinata manifestazione, con più o meno partecipanti ed un livello più o meno elevato.
La città di Terni rimane il polo italiano del pongismo e come tale non va mai dimenticata; non a caso i Campionati Italiani di fine anno si giocheranno proprio qui, preferendo questa location alla Riva del Garda dell'ultima edizione.
L'ambiente, si diceva. L'aria di Terni è una cosa pazzesca, non solo la prima volta che si ha la possibilità di giocare al PalaTennistavolo: chiedere a chi fa centinaia di chilometri con qualsiasi mezzo a disposizione per poter venire a giocarsela. Ci si ritrova in una situazione che definire formativa per tutti i giocatori che cominciano ad avere un minimo di esperienza ma che ancora non hanno le ossa di atleti ben più quotati, è dire poco. Il torneo VERDE, poi, ha quel caratteristico gusto in più, perché è in grado di mescolare in maniera omogenea sia i ragazzini, i pischelli, che menano già dritto e rovescio, sia i più anziani che comunque stentano a dimostrare di voler essere spodestati dalle nuove leve.
La Pegasus, dunque, in quest'ottica ha "mandato in spedizione" Angelo e Luca D'Ercole, più per allargare il bagaglio di esperienza che in vista risultato vero e proprio. Anche perché il livello medio era alto e comunque sarebbe stato difficile conseguire obbiettivi fin troppo prestigiosi: basti considerare che di Puglia e Basilicata si ha traccia fino ai 32-esimi di finale, con Gaetano Guerra del Tennistavolo Manfredonia e appunto Luca D'Ercole della Pegasus. Il resto del percorso, fino alla finale, è storia di altre realtà, di altre regioni, di altri atleti: da segnalare infatti la vittoria finale nell'OVER 2001 maschile di Andrea Sacchet dell'A.S. Roma Tennistavolo che nel match conclusivo si è imposto su Leonardo Conte dell'A.S.D. TT Silvi con il risultato di 3 a 0. Gli altri risultati della manifestazione, che non stiamo a citare per brevità di discorso, sono tutti consultabili sul sito della federazione fitet.org.
Adesso l'attività nazionale VERDE attende le nuove date definitive, ancora non del tutto stabilite, con un occhio alla vicina Manfredonia dove di sicuro qualche elemento della Pegasus verrà portato a fare esperienza. L'organizzazione è già partita da ora e gli intenti sono ottimi.

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